Area Adulti

Accolgo gli adulti in uno spazio accogliente ed empatico di dialogo e ascolto non giudicante in cui abbiano la possibilità di raccontarsi, di narrare i propri vissuti, portare le proprie difficoltà e li accompagno nell’esplorazione di sè e delle cause profonde che sottostanno ai loro malesseri riportati.

Diversi sono i quadri di sofferenza che possono essere vissuti dalle persone che decidono di intraprendere un percorso di psicoterapia.

Alterazioni del tono dell'umore

Esistono due tipi di alterazione: quella più comune è l'alterazione con caratteristiche depressive, mentre è meno frequente l'esaltazione del tono dell'umore, ad esempio in caso di crisi maniacali. In alcuni casi, inoltre, possono essere presenti entrambe le situazioni e presentarsi ciclicamente.

In tutti questi casi le persone sviluppano modi di pensare, ragionare, raffigurare se stessi e gli altri in modo alterato e la loro qualità di vita risulta molto compromessa.

Quando l'alterazione dell'umore presenta caratteristiche depressive, possiamo ritrovare alcuni segnali importanti:

  • Umore caratterizzato prevalentemente da tristezza, solitudine, apatia.
  • Un concetto di sé negativo associato a rimproveri e sensi di colpa.
  • Desideri di fuggire, nascondersi o morire.
  • Anoressia, insonnia, perdita di libido.
  • Lentezza o agitazione a livello di attività.

In generale, sentirsi con umore depresso significa vedere il mondo attraverso degli occhiali con le lenti scure: tutto sembra più opaco e difficile da affrontare.

Quando, invece, si tratta di un'alterazione dell'umore con caratteristiche maniacali, i sintomi che possono presentarsi sono:

  • Umore elevato e molto variabile.
  • Aumento dell’energia, dei progetti e delle attività fino ad arrivare a un caos generale.
  • Elevato senso di sé, che può sfociare in deliri di grandezza (la persona si convince di essere importante e può identificarsi in un personaggio famoso).
  • Tendenza a parlare molto più del solito.
  • Diminuzione del sonno.
  • Tendenza a comprare oggetti inutili, a spendere molto e a fare investimenti, a volte con il rischio di dilapidare notevoli somme di denaro.
  • Tendenza ad essere disinibiti, con comportamenti sessuali a rischio.

In molti casi questi episodi vengono vissuti positivamente: le persone percepiscono un aumento della vitalità e riferiscono di “non essersi mai sentiti meglio”.

Stato emotivo ansioso

L’ansia è uno stato emotivo caratterizzato da preoccupazione, apprensione, paura, manifestazioni fisiologiche e di tensione psicofisica, di fronte ad uno stimolo o a un evento negativo futuro, (che non è realmente presente, ma che potrebbe accadere).

Ci possono essere diverse cornici entro cui l'ansia si manifesta:

  • Le persone ansiose solitamente possono essere molto autocritiche e insicure, mettendo costantemente in discussione le proprie capacità e il proprio valore e questo dialogo interno negativo porta ad avere dubbi costanti.
  • Spesso è presente un forte desiderio di non deludere gli altri e dare sempre il massimo e questo può comportare un carico eccessivo sullo loro spalle e, quindi, generare ansia.
  • In alcune casi le persone ansiose possono vivere con la paura di essere lasciate da coloro che amano sviluppando, così, un'ansia da abbandono con il timore di essere lasciate sole.
  • Le persone ansiose hanno la tendenza ad anticipare il peggio e questa tendenza alla negatività comporta uno stato di continua tensione emotiva e talvolta anche visibile a livello corporeo.
  • L'ansia può altresì essere vissuta a causa dei ricordi dolorosi di esperienza passate e traumatiche che vengono riattivati da situazioni o persone che richiamano quell'evento innescando così l'ansia.

Quando i livelli di ansia diventano troppo elevanti si possono presentare anche attacchi di panico con frequenza variabile.

Stress

Lo stress è la risposta psicofisica ad una quantità di compiti emotivi, cognitivi e sociali percepiti dalla persona come eccessivi. Lo stress eccessivo può facilmente portare numerosi disagi da stress.

Il processo stressogeno è composto da tre fasi distinte:

  • 1 fase di allarme: il soggetto segnala l’esubero di doveri e mette in moto le sue risorse per adempierli.
  • 2 fase di resistenza: il soggetto stabilizza le sue condizioni e si adatta al nuovo tenore di richieste pur con fatica.
  • 3 fase di esaurimento: in questa fase si registra la caduta delle difese e la successiva comparsa di sintomi fisici (mal di testa, tachicardia, perdita di sonno, perdita di appetito, dolore allo stomaco, dolore alla schiena...) ed emotivi (piangere spesso, rabbia, senso di solitudine, o felicità senza un motivo valido...).

Se si tratta di stress cronico legato al lavoro, si parla di burnout (termine che deriva dall’inglese e letteralmente significa “esaurimento” o “bruciato”, per rendere l’idea di una persona che non ce la fa più, sfinita) che, pur non essendo un disturbo mentale, può avere comunque conseguenze negative sulla salute.

In genere, la sindrome di burnout è causata da una situazione stressante che si protrae a lungo nel tempo e non si ferma solo alla sfera lavorativa. Una persona in burnout, infatti, avrà inevitabilmente delle ricadute anche sul resto delle attività: questo perché ciò che viene vissuto sul lavoro influisce anche nella vita personale, e viceversa.

Situazioni di dipendenza

La dipendenza rappresenta uno stato in cui il soggetto perde il controllo e cerca in modo eccessivo il piacere attraverso vari canali, tra cui l'Internet addiction, l'uso di droghe, il consumo eccessivo di cibo, l'iperattività sessuale o il gioco d'azzardo. Le dipendenze che una persona può sviluppare alterano la percezione di sé e dell'ambiente circostante e offrono al soggetto una via per cambiare il proprio stato di coscienza quando si sperimentano disagio e sofferenza che non possono essere gestiti in altri modi.

È importante notare che queste dipendenze possono avere un impatto significativo sulla vita delle persone coinvolte e richiedono un approccio comprensivo per affrontarle e superarle.

È fondamentale accompagnare le persone a comprendere le radici profonde delle dipendenze e a sviluppare strategie per il recupero e il miglioramento del benessere emotivo.

Disagio esistenziale

Il disagio esistenziale è una condizione di sofferenza che colpisce molte persone nella società moderna e dalla quale è possibile risollevarsi.

Questo malessere si manifesta attraverso un profondo senso di angoscia, un'irrequietezza che si accompagna a una percezione di smarrimento dell'identità e del significato della propria esistenza. Si traduce in un vuoto interiore, la perdita di motivazione, una generale apatia e una scarsa capacità di tollerare gli imprevisti.

Questo stato d'animo complesso può avere radici in sentimenti dolorosi come delusioni, frustrazioni, amarezze e rimpianti. Altre fonti possono essere conflitti complicati con familiari, amici o partner, così come lutti e perdite che abbiamo sperimentato nel corso della nostra vita.

In questo contesto, un supporto psicologico esperto può rivelarsi fondamentale per affrontare e superare il disagio esistenziale attraverso l'esplorazione di questi sentimenti profondi per trovare un nuovo senso di direzione e recuperare la vitalità e la gioia nella vita quotidiana. Raggiungere una comprensione più profonda di se stessi e delle proprie emozioni può rappresentare un passo importante verso il benessere psicologico e il recupero dell'autostima.

Problematiche a seguito di un trauma

Tali problematiche si manifestano in conseguenza di un fattore traumatico di forte impatto emotivo per il soggetto: la persona può aver vissuto, assistito ad uno o più eventi che hanno implicato morte, minaccia di morte, gravi lesioni o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri eventi come ad esempio, aggressioni personali, disastri, guerre e combattimenti, rapimenti, torture, incidenti, malattie gravi, lutti. L'insorgenza di problematiche legate ad un evento di questo tipo possono insorgere anche a distanza di mesi dall’evento e la loro durata può variare.

L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente con ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi, che comprendono:

  • Immagini, pensieri, o percezioni, incubi e sogni spiacevoli
  • Agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando
  • Disagio psicologico intenso all’esposizione verso fattori scatenanti che assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico
  • Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma
  • Difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
  • Irritabilità o scoppi di collera
  • Difficoltà a concentrarsi
  • Ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme

Somatizzazioni

La caratteristica principale è la presenza di sintomi fisici che fanno pensare a una condizione medica, ma che non sono invece giustificati da quest’ultima.

Solitamente si tratta di manifestazioni fisiche che ad un esame superficiale potrebbero apparire di competenza di un sanitario, ma che invece non riscontrano cause a livello organico.

La caratteristica comune a questi disturbi è la rilevanza di sintomi fisici accompagnati a disagio psicologico e compromissione del benessere significativi.

Solitamente si tratta di situazioni in cui emozioni represse e non riconosciute si fanno spazio attraverso l'espressione corporea. In questi casi è fondamentale aiutare il paziente a comprendere quali emozioni si celano dietro ai sintomi somatici. Prendendo consapevolezza delle proprie emozioni, infatti, queste ultime non avranno più bisogno di manifestarsi attraverso il canale corporeo.

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